Il partenariato della Rosa dell’Isonzo

mar 23.5.2017, 14:08

Un importante accordo per la promozione economica del territorio nel solco della tradizione culturale e agricola dell’Isontino.

Il gruppo di agricoltori che ha deciso di produrre e commercializzare il "Radicchio Rosa dell’Isonzo®" si è formato a seguito di una serie di iniziative che hanno visto al centro l’Istituto Tecnico Agrario "G. Brignoli" di Gradisca d’Isonzo. La scuola ha sperimentato fin dal 2009 la coltivazione dei radicchi forzati locali e dal 2014 in poi ha lavorato con un obiettivo ben definito, quello di mettere le basi per aggregare i produttori dei radicchi locali e condividere le competenze acquisite nel corso del tempo.

Il consorzio dei produttori della Rosa

 

Si è cercato inoltre di ampliare l’areale di produzione dell’ormai famoso radicchio rosso isontino coltivato da molti imprenditori agricoli anche fuori dal piccolo territorio del Comune di Gorizia, al fine di rispondere alle richieste di un mercato più ampio e creare una fonte di reddito per gli imprenditori locali tra i quali molti giovani, anche quelli che ogni anno si diplomano al Brignoli di Gradisca d’Isonzo.

L’accordo di partenariato tra gli agricoltori coordinati dal Brignoli nasce quindi con l’intento di gettare le basi per valorizzare i radicchi locali, permettendo anche agli agricoltori che non sono strettamente goriziani di beneficiare della forte domanda del mercato. La scelta fatta dalla scuola e dagli agricoltori riguardo al nome del radicchio riferito all’Isonzo, fiume bellissimo che nasce in Slovenia e attraversa territori ricchi di storia sfociando nell’Adriatico, ha il significato di unire piuttosto che dividere.

La vocazione di un territorio nei confronti di una determinata produzione non è fatta solamente da genetica dei semi o dalle caratteristiche climatiche ed edafiche, ma dalle persone e dalle loro competenze, nonché dalla volontà di lavorare insieme per fare sistema. Tutto questo c’è dietro la Rosa dell’Isonzo.  E i bravi agricoltori, che lavorano assieme, non possono che produrre prodotti di qualità impeccabili dal punto di vista organolettico.

Lunga vita alla Rosa dell’Isonzo!